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[Discussioni] Re: Open source permette di diffondere la
unknown
2004-12-08 21:57:05 UTC
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Forse ho la sindrome del mediatore, ma potremmo affermare di essere tutti d'accordo sulla frase:
"no agli ideologismi si alle ideologie?"
Se si, forse su questa base potremmo andare avanti...
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/attachments/20041208/3ae69ea8/attachment.html>
unknown
2004-12-08 23:56:24 UTC
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Post by unknown
Forse ho la sindrome del mediatore, ma potremmo affermare di essere tutti
"no agli ideologismi si alle ideologie?"
Forse andrebbe articolata meglio. Come slogan va bene, ma come
sintesi di mediazione e' un po' poco...

Fermatemi se dico cose gia' dette e scontate, o la faccio palesemente fuori dal vasino...
Forse il movimento Free Software stia vivendo una specie di crisi di adolescenza,
con tutto cio' che consegue, in particolare dato il confronto con il crescente
successo della pragmatica dell'Open Source.
Per chi ha care le liberta' del software, e non solo quelle, vedere che i
frutti dei propri lombi vengono spogliati dalla loro carica etica (ed estetica!),
mercificati e buttati come armi nella mischia tra corporation fa un certo
effetto. Non tutti hanno la freddezza finnica di Torvalds.

La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?

ciao
unknown
2004-12-09 00:58:05 UTC
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Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo'
continuare senza la comunita' Free Software?
IMHO, come ho già detto in precedenza, l'OS è una semplice e banale
semplificazione. E' piaciuta a molte aziende che non vogliono sentir
parlare di etica e principi (guai per un'amministratore delegato
parlare di valori che non siano il business a meno che quei valori non
facciano bene al _proprio_ business), ma non regge ad un confronto
serio proprio perchè l'OS è spogliato di quei principi che l'hanno creato.
Sono convinto che la maggior parte delle persone che parlano di OS lo
fanno perchè ancora non hanno capito la differenza e i media non
aiutano a fare chiarezza.

bye,
ER.
unknown
2004-12-09 02:24:05 UTC
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Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?
Non ho capito cosa intendi esattamente per successo, comunque credo che il
vero successo si otterrà quando non ci sarà soltanto la comunità Free
Sofware ma la società stessa metabolizzerà il free software (sia dal punto
di vista ideologico che da quello utilitaristico). Allora credo che nessuno
potrà mettere in discussione alcuni principi senza mettere in discussione,
non una comunità di "irriducibili fissati", ma valori ed interessi radicati
nel tessuto sociale. Non so se fare lobby sia la strada migliore, perché la
politica ti usa e quando "passa la moda" ti butta via. Confido piuttosto nel
terzo settore (che è una realtà in forte espansione) e in quei missionari
che svolgono opera di evangelizzazione in giro per l'Italia, con gli occhi
pieni di speranza e una forma di entusiasmo contagioso. Confido piuttosto
nell'innalzamento del livello cultrale del paese, nel tempo e nello
stillicidio della consapevolezza.



Saluti, Valentina.
unknown
2004-12-09 09:02:19 UTC
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Post by unknown
Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?
Non ho capito cosa intendi esattamente per successo, comunque credo che il
Questo, ad esempio, mui pare un segnale di successo dell'OS:
# IDC: Linux server sales to hit $9.1 billion in 2008 [1]
Post by unknown
vero successo si otterrà quando non ci sarà soltanto la comunità Free
Sofware ma la società stessa metabolizzerà il free software (sia dal punto
di vista ideologico che da quello utilitaristico). Allora credo che nessuno
potrà mettere in discussione alcuni principi senza mettere in discussione,
non una comunità di "irriducibili fissati", ma valori ed interessi radicati
nel tessuto sociale. Non so se fare lobby sia la strada migliore, perché la
politica ti usa e quando "passa la moda" ti butta via. Confido piuttosto
nel terzo settore (che è una realtà in forte espansione) e in quei
missionari che svolgono opera di evangelizzazione in giro per l'Italia, con
gli occhi pieni di speranza e una forma di entusiasmo contagioso. Confido
piuttosto nell'innalzamento del livello cultrale del paese, nel tempo e
nello stillicidio della consapevolezza.
La figura del missionario evangelizzatore non mi piace troppo, perche'
non sempre si sposa con i valori di tolleranza che trovo piu' consoni
alla liberta' di cui si parla e che si vuole portare.

La condivisione dei valori della liberta' avverra' da parte di
sempre piu' gente, ma quello che guidera' l'accettazione da parte
del mercato saranno i prezzi. Questo e' il motivo della diffusione
di Linux oggi nel mondo business, e non penso che in futuro cambiera'.

La domanda che facevo e': la community che sostiene i valori sara'
sempre necessaria o qualcuno pensera' un giorno che non serve piu'
e che i processi economici saranno sufficienti a portare avanti il
discorso Open Source?

Personalmente penso che non sia possibile prescindere dalla
community FS, ma forse piu' per motivi estetici che etici: al
programmatore-artigiano piace mostrare il suo lavoro e scambiare
codice, piu' che tenere ai valori della liberta' e alle relative
conseguenze.

ciao
Alberto


[1] http://news.com.com/IDC+Linux+server+sales+to+hit+9.1+billion+in+2008/2100-1010_3-5479681.html

-
Alberto Cammozzo - mmzz a pluto.it
PLUTO Re-FUN Project - http://refun.pluto.it
PLUTO Project - http://www.pluto.it
unknown
2004-12-09 09:31:24 UTC
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Post by unknown
La domanda che facevo e': la community che sostiene i valori sara'
sempre necessaria o qualcuno pensera' un giorno che non serve piu'
e che i processi economici saranno sufficienti a portare avanti il
discorso Open Source?
I valori del software libero sono valori di libertà, e dicono che la
storia insegna che la libertà va sempre tutelata, perché c'è a chi fa
comodo e a chi fa scomodo (non sono bravo in storia, ma così dicono).

Chi parla di open source sostiene che i valori significativi sono
tecnici, il resto vien da sé, se deve venire. Se questo è vero, allora
tutelare l'open source significa tutelare la concorrenza e pianificare a
lungo termine.

Magari sono vere entrambe le cose, o forse sono la stessa cosa.
unknown
2004-12-09 10:22:50 UTC
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Post by unknown
La figura del missionario evangelizzatore non mi piace troppo, perche'
non sempre si sposa con i valori di tolleranza che trovo piu' consoni
alla liberta' di cui si parla e che si vuole portare.
Non si tratta di imporrre una visione integralistica di si tratta di portare
sotto gli occhi delle persone una possibilità in più.
Chiedi alle persone cos'è il software libero: nella migliore delle ipotesi
ti risponderà che è software freeware (ti dirà: "software che si può
scaricare liberamente?"). Aumentare la possibilità di scelta significa
aumentare la libertà: ed è proprio quella libertà di cui si parla e che si
vuole portare.
Post by unknown
La condivisione dei valori della liberta' avverra' da parte di
sempre piu' gente, ma quello che guidera' l'accettazione da parte
del mercato saranno i prezzi. Questo e' il motivo della diffusione
di Linux oggi nel mondo business, e non penso che in futuro cambiera'.
Se ne facciamo una questione di prezzo, adottiamo le logiche di mercato come
parametro di diffusione di un'idea. Non è la strada migliore per diffondere
un'idea, è forse la strada migliore per diffondere Linux.
Post by unknown
La domanda che facevo e': la community che sostiene i valori sara'
sempre necessaria o qualcuno pensera' un giorno che non serve piu'
e che i processi economici saranno sufficienti a portare avanti il
discorso Open Source?
Appunto, una cosa è un prodotto una cosa è un'idea.
Io credo che ci sia già chi pensa che i processi economici saranno
sufficienti a portare avanti il discorso Open Source: ma non mi pare che
questo possa influenzare l'esistenza o meno della community.
Post by unknown
Personalmente penso che non sia possibile prescindere dalla
community FS, ma forse piu' per motivi estetici che etici: al
programmatore-artigiano piace mostrare il suo lavoro e scambiare
codice, piu' che tenere ai valori della liberta' e alle relative
conseguenze.
Questa credo sia una tua opinione. :) Ma se hai documentazione sarebbe
interessante vederla.


Saluti, Valentina.
unknown
2004-12-09 12:51:45 UTC
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Post by unknown
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La figura del missionario evangelizzatore non mi piace troppo, perche'
non sempre si sposa con i valori di tolleranza che trovo piu'
consoni alla liberta' di cui si parla e che si vuole portare.
Non si tratta di imporrre una visione integralistica di si tratta di
portare sotto gli occhi delle persone una possibilità in più.
Chiedi alle persone cos'è il software libero: nella migliore delle ipotesi
ti risponderà che è software freeware (ti dirà: "software che si può
scaricare liberamente?"). Aumentare la possibilità di scelta significa
aumentare la libertà: ed è proprio quella libertà di cui si parla e che si
vuole portare.
Trasmettere la conoscenza delle alternative possibili
e' la cosa migliore che possiamo fare, a parte scrivere
buoni programmi. Sono i termini che hai usati per descrivere
questa funzione che mi piacciono poco. Nulla contro i missionari,
ma la connotazione religiosa non e' qualcosa da cui possiamo
guadagnarci.
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La condivisione dei valori della liberta' avverra' da parte di
sempre piu' gente, ma quello che guidera' l'accettazione da parte
del mercato saranno i prezzi. Questo e' il motivo della diffusione
di Linux oggi nel mondo business, e non penso che in futuro
cambiera'.
Se ne facciamo una questione di prezzo, adottiamo le logiche di mercato
come parametro di diffusione di un'idea. Non è la strada migliore per
diffondere un'idea, è forse la strada migliore per diffondere Linux.
Noi non ne facciamo una questione di prezzo, ma loro
(HP, Oracle, IBM, ...) si. E loro diffondono, eccome se lo fanno!
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La domanda che facevo e': la community che sostiene i valori sara'
sempre necessaria o qualcuno pensera' un giorno che non serve piu'
e che i processi economici saranno sufficienti a portare avanti il
discorso Open Source?
Appunto, una cosa è un prodotto una cosa è un'idea.
Io credo che ci sia già chi pensa che i processi economici saranno
sufficienti a portare avanti il discorso Open Source: ma non mi pare che
questo possa influenzare l'esistenza o meno della community.
Speriamo.
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Personalmente penso che non sia possibile prescindere dalla
community FS, ma forse piu' per motivi estetici che etici: al
programmatore-artigiano piace mostrare il suo lavoro e scambiare
codice, piu' che tenere ai valori della liberta' e alle relative
conseguenze.
Questa credo sia una tua opinione. :) Ma se hai documentazione sarebbe
interessante vederla.
Certo. Il problema e' che gli studi sulle motivazioni sono
fin troppi, e a seconda del punto di vista e della comunita'
osservata vengono fuori dati leggermente diversi. Qui sotto
troverai quelli piu' recenti che sono riucito a trovare, ad
eccezione di Raymond,2000.

Sembra ci sia una certa concordia nel ritenere gli
effetti sociali come centrali nella motivazione:
- riconoscimento personale in una comunita' di pari,
- appartenenza a una comunita' con valori condivisi,
- benefici economici.
Se non sistematicamente allo stesso livello, anche
gli aspetti che riguardano il piacere di programmare
e condividere codice bello e non solo funzionale vengono
presi in considerazione: qualcuno le chiama addirittura
motivazioni edonistiche, altri "homo ludens payoff" o
"esercizio creativo".

Ho programmato poco in vita mia, ma per quel poco
condivido questo quadro.

Le motivazione strettamente etiche, quali "fare del bene
al prossimo", "il codice deve essere libero" nascono, a mio
personalissimo avviso, dopo una presa di consapevolezza rispetto
ad atti piu' istintivi, quali il piacere di programmare e di
essere riconosciuto come bravo. Nascono dopo aver capito
l'importanza di quello che si sta facendo e dei benefici
che possono nascerne per gli altri. Senza trascurare il
mancato piacere di poter fare qualcosa di bello, appagante
e utile se il codice viene chiuso (questo vale per le motivazioni
di RMS stesso, no?)

ciao
Alberto



Citazioni sparse, tutte reperibili da opere online:

**** La cattedrale e il bazaar - 2000 di Eric S. Raymond - Traduzione italiana a cura di Bernardo Parrella

La "funzione utilitaristica" che gli hacker di Linux vanno massimizzando
non è economica in senso classico, quanto piuttosto espressione
dell'intangibile, egoistica reputazione e soddisfazione che si
guadagna tra gli altri hackers. (La loro motivazione potrebbe essere
definita "altruista", ma ciò significherebbe ignorare il fatto che
a ben vedere l'altruismo stesso altro non è che una forma di soddisfazione
egoistica). In realtà le culture del lavoro volontario che funzionano in
tal modo non sono così rare; un'altra cui ho preso parte a lungo è quella
dei fan della fantascienza, che al contrario del giro hacker riconosce
esplicitamente come motore propulsore dietro tale attività volontaria
proprio il cosiddetto "egoboo" (l'esaltazione della reputazione
individuale tra gli altri fan).


**** Intrinsic Motivation in Open Source Software Development Jürgen Bitzer, Wolfram Schrettl und Philipp J. H. Schröder - 2004

In particular we argue that signaling - although it can have a role in
explaining the involvement of programmers in mature and famous OSS projects -
rarely features among the motives of those who start up OSS projects.
Instead we rely on a set of predominantly intrinsic motives that have been
discussed in the wider OSS literature: (a) user programmers that actually
need a particular software solution, (b) the fun of play or mastering the
challenge of a given software problem, i.e. homo ludens payoff, and
(c) the desire of belonging to the gift society of active OSS programmers.
In particular the latter two motives, though widely acknowledged in social
the sciences in general, are often ignored in economics, yet carry important
insights for the case at hand.


**** Epistemic Communities, Situated Learning and Open Source Software Development By Kasper Edwards - Department of Manufacturing Engineering and Management, Technical University of Denmark

In this paper, I propose that part of the understanding of the open source software phenomenon should be found in the communities, which develop open source software.
[...]
Validity tests are an important part of open source software development. Different solutions are evaluated using two criteria: 1) Performance and 2) Beauty.
[...]
Beauty is an elusive term used by all the developers, I have had the pleasure of interviewing. When discussing how the developers decided for themselves what is a good solution to a problem, the answer was It looks good , It is beautiful , and It is nice . When trying to understand what was behind these esoteric statements, words like simplicity, clarity and logic were mentioned.
[...]
Most projects, particularly the kernel, are very keen on implementing good solutions and lot let badly written code pollute the long-term viability of the project.


**** THE IMPACT OF IDEOLOGY ON EFFECTIVENESS IN OPEN SOURCE SOFTWARE DEVELOPMENT TEAMS - Katherine J. Stewart (kstewart a rhsmith.umd.edu) - Department of Decision and Information Technologies R. H. Smith School of Business University of Maryland - working paper

Results supported the main thesis of the paper that adherence to the ideological tenets of the open source community enable effectiveness in OSS development teams. In addition to supporting several specific hypotheses regarding both direct and indirect effects of OSS norms, beliefs, and values on OSS team effectiveness, the analysis revealed some unanticipated findings regarding the underlying structure of the OSS ideology and potential negative results that may obtain from adherence to some ideological tenets.


**** Altruistic individuals, selfish firms? - The structure of motivation in Open Source software Andrea Bonaccorsi, Cristina Rossi - Sant Anna School of Advanced Studies Institute for Informatics and Telematics (IIT)

this paper compares our data on firms motivations with data emerging from surveys made on individual programmers. Our objective is to analyse the role played by different classes of motivations (social, economic and technological) in determining the involvement of different groups of agents in Open Source activities.
[...]
We find significant differences between the set of motivations of individuals and those of firms. In particular, firms emphasise economic and technological reasons for entering and contributing to Open Source and do not subscribe to many socially-based motivations that are, by contrast, typical of individual programmers. While one might expect these differences, it is interesting to observe that the more pragmatic motivational profiles of firms are accepted in the Free Software community, provided firms comply with the rules of the community. This means that the organisation of Open Source production is robust to a variety of motivations. Business motivations apparently do not destroy the community but on the other hand tend to reinforce it..

Why Hackers Do What They Do: Understanding Motivation and Effort in Free/Open Source Software Projects 1 By Karim R. Lakhani* and Robert G Wolf ** *MIT Sloan School of Management | The Boston Consulting Group <karim.lakhani a sloan.mit.edu> **The Boston Consulting Group <wolf.bob a bcg.com>

The most important findings in our study relates to both the extent and impact of the personal sense of creativity developers feel with regard to their F/OSS projects. A clear majority (>61%) stated that their focal F/OSS project was at least as creative as anything they had done in their lives (including other F/OSS projects they might engage in). This finding is bolstered by the willin gness of a majority of survey participants willingness to dedicate additional hours to hacking and, consistent with a state of flow, the observation of frequently losing track of time while programming. These observations are reinforced by the similar imp ortance of these creativity-related factors for both volunteer and paid contributors.
[...]
The only significant determinants of hours per week dedicated to projects were (in order of magnitude of impact): · enjoyment-related intrinsic motivations in the form of a sense of creativity, · extrinsic motivations in form of payment, and · obligation/community -related intrinsic motivations.
[...]
Therefore, work on the F/OSS projects can be summarized as · a creative exercise · leading to useful output · where the creativity is a lead driver of individual effort.

**** Motivation of Software Developers in Open Source Projects: An Internet-based Survey of Contributors to the Linux Kernel - Guido Hertel Sven Niedner Stefanie Herrmann University of Kiel

The main motivational factors were (a) a more general identification factor as Linux user, (b) a more specific identification factor as a Linux developer or with a Linux subsystem, (c) pragmatic motives related to the improvement of one s own software and career advantages, (d) norm-oriented motives related to reactions of relevant others (family, friends, colleagues), (e) social and political motives related to supporting independent software and networking within the Linux community, (f) hedonistic motives such as pure enjoyment of programming, (g) and motivational obstacles related to time losses due to Linux-related activities
[...]
In conclusion, the present study has contributed to our understanding of motivational processes in OSS projects and has revealed various motivational forces that contribute to a person s willingness to engage in such projects both at the community level as well as at the team level. The motivational forces are in accordance with existing models of voluntary action and virtual teamwork.
unknown
2004-12-09 13:27:01 UTC
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La figura del missionario evangelizzatore non mi piace troppo, perche'
non sempre si sposa con i valori di tolleranza che trovo piu'
consoni alla liberta' di cui si parla e che si vuole portare.
Non si tratta di imporrre una visione integralistica di si tratta di
portare sotto gli occhi delle persone una possibilità in più.
Chiedi alle persone cos'è il software libero: nella migliore delle ipotesi
ti risponderà che è software freeware (ti dirà: "software che si può
scaricare liberamente?"). Aumentare la possibilità di scelta significa
aumentare la libertà: ed è proprio quella libertà di cui si parla e che si
vuole portare.
Trasmettere la conoscenza delle alternative possibili
e' la cosa migliore che possiamo fare, a parte scrivere
buoni programmi. Sono i termini che hai usati per descrivere
questa funzione che mi piacciono poco. Nulla contro i missionari,
ma la connotazione religiosa non e' qualcosa da cui possiamo
guadagnarci.
Beh, ho usato termini religiosi non certo per dare una connotazione
religiosa alla comunità del SL. :) Semplicemente ci sono dei volontari che
seguono un progetto di libertà: ho sintetizzato il tutto utilizzando in
chiave allegorica i termini "missionari" ed "evangelizzazione".
Avrei potuto parlare di "pasticcini" e "pasticceria", senza per questo dare
una connotazione culinaria alla comunità del SL. :)
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La condivisione dei valori della liberta' avverra' da parte di
sempre piu' gente, ma quello che guidera' l'accettazione da parte
del mercato saranno i prezzi. Questo e' il motivo della diffusione
di Linux oggi nel mondo business, e non penso che in futuro
cambiera'.
Se ne facciamo una questione di prezzo, adottiamo le logiche di mercato
come parametro di diffusione di un'idea. Non è la strada migliore per
diffondere un'idea, è forse la strada migliore per diffondere Linux.
Noi non ne facciamo una questione di prezzo, ma loro
(HP, Oracle, IBM, ...) si. E loro diffondono, eccome se lo fanno!
Mi meraviglierei del contrario. :/
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La domanda che facevo e': la community che sostiene i valori sara'
sempre necessaria o qualcuno pensera' un giorno che non serve piu'
e che i processi economici saranno sufficienti a portare avanti il
discorso Open Source?
Appunto, una cosa è un prodotto una cosa è un'idea.
Io credo che ci sia già chi pensa che i processi economici saranno
sufficienti a portare avanti il discorso Open Source: ma non mi pare che
questo possa influenzare l'esistenza o meno della community.
Speriamo.
Post by unknown
Post by unknown
Personalmente penso che non sia possibile prescindere dalla
community FS, ma forse piu' per motivi estetici che etici: al
programmatore-artigiano piace mostrare il suo lavoro e scambiare
codice, piu' che tenere ai valori della liberta' e alle relative
conseguenze.
Questa credo sia una tua opinione. :) Ma se hai documentazione sarebbe
interessante vederla.
Certo. Il problema e' che gli studi sulle motivazioni sono
fin troppi, e a seconda del punto di vista e della comunita'
osservata vengono fuori dati leggermente diversi. Qui sotto
troverai quelli piu' recenti che sono riucito a trovare, ad
eccezione di Raymond,2000.
Sembra ci sia una certa concordia nel ritenere gli
- riconoscimento personale in una comunita' di pari,
- appartenenza a una comunita' con valori condivisi,
- benefici economici.
Se non sistematicamente allo stesso livello, anche
gli aspetti che riguardano il piacere di programmare
e condividere codice bello e non solo funzionale vengono
presi in considerazione: qualcuno le chiama addirittura
motivazioni edonistiche, altri "homo ludens payoff" o
"esercizio creativo".
Ho programmato poco in vita mia, ma per quel poco
condivido questo quadro.
Le motivazione strettamente etiche, quali "fare del bene
al prossimo", "il codice deve essere libero" nascono, a mio
personalissimo avviso, dopo una presa di consapevolezza rispetto
ad atti piu' istintivi, quali il piacere di programmare e di
essere riconosciuto come bravo. Nascono dopo aver capito
l'importanza di quello che si sta facendo e dei benefici
che possono nascerne per gli altri. Senza trascurare il
mancato piacere di poter fare qualcosa di bello, appagante
e utile se il codice viene chiuso (questo vale per le motivazioni
di RMS stesso, no?)
ciao
Alberto
Alcuni documenti che riporti li conosco, sono interessanti. Pensi che siano
dati universali o che servano ad individuare soprattutto il fenomeno
statunitense?
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**** La cattedrale e il bazaar - 2000 di Eric S. Raymond - Traduzione italiana a cura di Bernardo Parrella
La "funzione utilitaristica" che gli hacker di Linux vanno massimizzando
non è economica in senso classico, quanto piuttosto espressione
dell'intangibile, egoistica reputazione e soddisfazione che si
guadagna tra gli altri hackers. (La loro motivazione potrebbe essere
definita "altruista", ma ciò significherebbe ignorare il fatto che
a ben vedere l'altruismo stesso altro non è che una forma di soddisfazione
egoistica). In realtà le culture del lavoro volontario che funzionano in
tal modo non sono così rare; un'altra cui ho preso parte a lungo è quella
dei fan della fantascienza, che al contrario del giro hacker riconosce
esplicitamente come motore propulsore dietro tale attività volontaria
proprio il cosiddetto "egoboo" (l'esaltazione della reputazione
individuale tra gli altri fan).
**** Intrinsic Motivation in Open Source Software Development Jürgen Bitzer, Wolfram Schrettl und Philipp J. H. Schröder - 2004
In particular we argue that signaling - although it can have a role in
explaining the involvement of programmers in mature and famous OSS projects -
rarely features among the motives of those who start up OSS projects.
Instead we rely on a set of predominantly intrinsic motives that have been
discussed in the wider OSS literature: (a) user programmers that actually
need a particular software solution, (b) the fun of play or mastering the
challenge of a given software problem, i.e. homo ludens payoff, and
(c) the desire of belonging to the gift society of active OSS programmers.
In particular the latter two motives, though widely acknowledged in social
the sciences in general, are often ignored in economics, yet carry important
insights for the case at hand.
**** Epistemic Communities, Situated Learning and Open Source Software Development By Kasper Edwards - Department of Manufacturing Engineering and Management, Technical University of Denmark
In this paper, I propose that part of the understanding of the open source software phenomenon should be found in the communities, which develop open source software.
[...]
Validity tests are an important part of open source software development. Different solutions are evaluated using two criteria: 1) Performance and 2) Beauty.
[...]
Beauty is an elusive term used by all the developers, I have had the pleasure of interviewing. When discussing how the developers decided for themselves what is a good solution to a problem, the answer was It looks good , It is beautiful , and It is nice . When trying to understand what was behind these esoteric statements, words like simplicity, clarity and logic were mentioned.
[...]
Most projects, particularly the kernel, are very keen on implementing good solutions and lot let badly written code pollute the long-term viability of the project.
**** THE IMPACT OF IDEOLOGY ON EFFECTIVENESS IN OPEN SOURCE SOFTWARE DEVELOPMENT TEAMS - Katherine J. Stewart (kstewart a rhsmith.umd.edu) - Department of Decision and Information Technologies R. H. Smith School of Business University of Maryland - working paper
Results supported the main thesis of the paper that adherence to the ideological tenets of the open source community enable effectiveness in OSS development teams. In addition to supporting several specific hypotheses regarding both direct and indirect effects of OSS norms, beliefs, and values on OSS team effectiveness, the analysis revealed some unanticipated findings regarding the underlying structure of the OSS ideology and potential negative results that may obtain from adherence to some ideological tenets.
**** Altruistic individuals, selfish firms? - The structure of motivation in Open Source software Andrea Bonaccorsi, Cristina Rossi - Sant Anna School of Advanced Studies Institute for Informatics and Telematics (IIT)
this paper compares our data on firms motivations with data emerging from surveys made on individual programmers. Our objective is to analyse the role played by different classes of motivations (social, economic and technological) in determining the involvement of different groups of agents in Open Source activities.
[...]
We find significant differences between the set of motivations of individuals and those of firms. In particular, firms emphasise economic and technological reasons for entering and contributing to Open Source and do not subscribe to many socially-based motivations that are, by contrast, typical of individual programmers. While one might expect these differences, it is interesting to observe that the more pragmatic motivational profiles of firms are accepted in the Free Software community, provided firms comply with the rules of the community. This means that the organisation of Open Source production is robust to a variety of motivations. Business motivations apparently do not destroy the community but on the other hand tend to reinforce it..
Why Hackers Do What They Do: Understanding Motivation and Effort in Free/Open Source Software Projects 1 By Karim R. Lakhani* and Robert G Wolf ** *MIT Sloan School of Management | The Boston Consulting Group <karim.lakhani a sloan.mit.edu> **The Boston Consulting Group <wolf.bob a bcg.com>
The most important findings in our study relates to both the extent and impact of the personal sense of creativity developers feel with regard to their F/OSS projects. A clear majority (>61%) stated that their focal F/OSS project was at least as creative as anything they had done in their lives (including other F/OSS projects they might engage in). This finding is bolstered by the willin gness of a majority of survey participants willingness to dedicate additional hours to hacking and, consistent with a state of flow, the observation of frequently losing track of time while programming. These observations are reinforced by the similar imp ortance of these creativity-related factors for both volunteer and paid contributors.
[...]
The only significant determinants of hours per week dedicated to projects were (in order of magnitude of impact): · enjoyment-related intrinsic motivations in the form of a sense of creativity, · extrinsic motivations in form of payment, and · obligation/community -related intrinsic motivations.
[...]
Therefore, work on the F/OSS projects can be summarized as · a creative exercise · leading to useful output · where the creativity is a lead driver of individual effort.
**** Motivation of Software Developers in Open Source Projects: An Internet-based Survey of Contributors to the Linux Kernel - Guido Hertel Sven Niedner Stefanie Herrmann University of Kiel
The main motivational factors were (a) a more general identification factor as Linux user, (b) a more specific identification factor as a Linux developer or with a Linux subsystem, (c) pragmatic motives related to the improvement of one s own software and career advantages, (d) norm-oriented motives related to reactions of relevant others (family, friends, colleagues), (e) social and political motives related to supporting independent software and networking within the Linux community, (f) hedonistic motives such as pure enjoyment of programming, (g) and motivational obstacles related to time losses due to Linux-related activities
[...]
In conclusion, the present study has contributed to our understanding of motivational processes in OSS projects and has revealed various motivational forces that contribute to a person s willingness to engage in such projects both at the community level as well as at the team level. The motivational forces are in accordance with existing models of voluntary action and virtual teamwork.
unknown
2004-12-09 14:29:25 UTC
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Post by unknown
Alcuni documenti che riporti li conosco, sono interessanti. Pensi che siano
dati universali o che servano ad individuare soprattutto il fenomeno
statunitense?
Escludo che siano caratterizzati geograficamente. Casomai
per community: sviluppatori kernel Linux, o sourceforge,
eccetera.

ciao
Alberto
unknown
2004-12-10 11:09:15 UTC
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Post by unknown
Non ho capito cosa intendi esattamente per successo, comunque credo che il
vero successo si otterrà quando non ci sarà soltanto la comunità Free
Sofware ma la società stessa metabolizzerà il free software (sia dal punto
(...)

Giusto. Ma questo sarà possibile solo "spogliando" il sw di quell'aura
di "cosa-tecnologica-per-addetti-ai-lavori" della quale è stato
(interessatamente) ammantato grazie all'anlfabetismo diffuso. "Scrivere"
sw è lo stesso che "scrivere" qualsiasi altra cosa, e come tale andrebbe
percepito dalle persone. Non a caso conosco ottimi programmatori che
nella vita fanno gli avvocati o i medici. Così come vi sono ottimi
scrittori, o musicisti, che nella vita fanno i medici o gli avvocati.

Questo accade perchè lo scrivere sw è assai più simile ad un'attività
artistico/letteraria che non il costruire automobili o lavatrici.

Ma sto ripetendo sempre le stesse cose ...

ciao,
Carlo
--
Software Patents kill Innovation: say NO to Software Patents!
I Brevetti Software uccidono l'innovazione: di NO ai Brevetti Software!
unknown
2004-12-10 12:18:11 UTC
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Post by unknown
Post by unknown
Non ho capito cosa intendi esattamente per successo, comunque credo che il
vero successo si otterrà quando non ci sarà soltanto la comunità Free
Sofware ma la società stessa metabolizzerà il free software (sia dal punto
(...)
Giusto. Ma questo sarà possibile solo "spogliando" il sw di quell'aura
di "cosa-tecnologica-per-addetti-ai-lavori" della quale è stato
(interessatamente) ammantato grazie all'anlfabetismo diffuso.
Giusto. Ma per spogliarlo di quell'aura occorrono soluzioni integrate: dai
progetti informativi (e il terzo settore certamente è un risorsa)
all'innalzamento del livello culturale *generale* (riporto i dati Censis):
tre italiani su quattro non si connettono mai a Internet e quando gli si
domanda perché, il 74% risponde che non lo fa perchè non sa usare il
computer.
Ma è sufficiente abbattere il digital divide per far conoscere il free
software (e tante altre bellezze) alle persone? No.
Il 60,6% scarica la posta, il 34% utilizza motori di ricerca, il 33% si
aggiorna sulle ultime notizie, per il resto, almeno per ora, si fa poco
altro e si continuerà a fare poco altro fino a che non ci sarà un
innalzamento *complessivo* del livello culturale.
Ecco l'importanza dei missionari: quelli che ti vengono a cercare sempre,
anche se non ci sono le elezioni, quelli che ti spiegano con parole semplici
quello che è importante sapere, senza parlare il politichese, senza fare
propaganda, senza strumentalizzare o fare investimenti su un settore (ICT),
attorno al quale politica ed economia hanno incominciato a fare il girotondo
(niente di male, per carità: ma l'informazione e la conoscenza non passano
per una legge o un piano industriale e molti italiani ne sono la
testimonianza).



Ciao, Valentina.
unknown
2004-12-10 10:47:37 UTC
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Post by unknown
Fermatemi se dico cose gia' dette e scontate, o la faccio palesemente fuori dal vasino...
Forse il movimento Free Software stia vivendo una specie di crisi di adolescenza,
con tutto cio' che consegue, in particolare dato il confronto con il crescente
successo della pragmatica dell'Open Source.
Io ho il sospetto che sia l'esatto contrario, e cioè che i nodi
dell'"OpenSource" stiano venendo al pettine.
Post by unknown
Per chi ha care le liberta' del software, e non solo quelle, vedere che i
frutti dei propri lombi vengono spogliati dalla loro carica etica (ed estetica!),
mercificati e buttati come armi nella mischia tra corporation fa un certo
effetto. Non tutti hanno la freddezza finnica di Torvalds.
Forse perchè lo stesso Torvalds ha dichiarato più volte che NON è un
convinto sostenitore del Software Libero :-)
Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?
Secondo me no, senza principi etici, il software non rimane libero a
lungo e da softwareliberista credo che l'unico motivo di successo del
software OpenSource sia la sua libertà non la mera disponibilità del
codice sorgente in conto visione.

Simo.
--
Simo Sorce
----------
Una scelta di liberta': Software Libero.
A choice of freedom: Free Software.
http://www.softwarelibero.it
unknown
2004-12-10 17:30:27 UTC
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Post by unknown
Post by unknown
Forse il movimento Free Software stia vivendo una specie di crisi di adolescenza,
con tutto cio' che consegue, in particolare dato il confronto con il crescente
successo della pragmatica dell'Open Source.
Io ho il sospetto che sia l'esatto contrario, e cioè che i nodi
dell'"OpenSource" stiano venendo al pettine.
Puo' darsi. Non vorrei che si fosse inteso cio' che ho detto nel
senso che tutte le crisi di crescita, nella fase del passaggio
all'eta' adulta, si risolvono a scapito dei principi e degli ideali.
Puo' benissimo darsi, come suggerisci tu, che a scontarla di piu'
sia invece la parte pragmatica. Non lo escludo, ma, non so perche', mi
viene in mente il mercato dell'arte, in cui a guadagnare e a decidere
chi guadagna non sono certo gli artisti, a parte i pochi vivi famosi,
ma i mercanti e gli eredi di quelli famosi e morti. Non so fino a
quanto il paragone possa tenere, non ci tengo a difenderlo, e'
solo un'immagine.
[...]
Post by unknown
Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?
Secondo me no, senza principi etici, il software non rimane libero a
lungo e da softwareliberista credo che l'unico motivo di successo del
software OpenSource sia la sua libertà non la mera disponibilità del
codice sorgente in conto visione.
A parte che sarebbe un errore identificare OS con ispezionabilita'
del codice...
Mi sta bene la tua risposta, che spiega come ha avuto successo,
ma la mia domanda e' come puo' continuare ad averne *in un mercato*.
Questa domanda mi e' venuta ascoltando il dr.Loos di Suse che
a marzo 2004 candidamente diceva che avevano in progetto di liberare
YAST perche' gli conveniva (non so se alla fine lo hanno fatto,
mi risulta che non sia ancora GPL). Comunque la mia riflessione
e' stata: come possono convivere imprese che fanno le cose solo
perche' gli convengono e una community cosi' idealista?
Uno studio [Bonaccorsi/Rossi] di quelli sulle motivazioni citato
in un mio post precedente affronta il problema e conclude
che la community accetta le ditte che aderiscono alle regole
della comunita'. Ammesso che sia cosi', c'e' da aspettarsi
che questo equilibrio regga? Cosa possiamo fare per consolidarlo?

Le imprese forniscono software libero perche' i clienti glielo
chiedono e perche' il costo finale per loro e' piu' basso.
Perloppiu' non sanno di cosa si tratta, e se potessero chiuderlo
lo farebbero. Talvolta lo fanno pure non potendo, figuriamoci!

E' passato quasi un anno da quando mi sono posto queste domande,
e francamente non sono andato molto avanti nel rispondermi.


ciao
unknown
2004-12-10 17:34:02 UTC
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Post by unknown
Puo' benissimo darsi, come suggerisci tu, che a scontarla di piu'
sia invece la parte pragmatica. Non lo escludo, ma, non so perche', mi
viene in mente il mercato dell'arte, in cui a guadagnare e a decidere
chi guadagna non sono certo gli artisti, a parte i pochi vivi famosi,
ma i mercanti e gli eredi di quelli famosi e morti. Non so fino a
quanto il paragone possa tenere, non ci tengo a difenderlo, e'
solo un'immagine.
beh.. ma i quadri costano tanto solo perché c'è n'è un'unica copia. i
poster li trovi a 5 euro...
--
Federico Di Gregorio http://people.initd.org/fog
Debian GNU/Linux Developer fog a debian.org
INIT.D Developer fog a initd.org
Those who do not study Lisp are doomed to reimplement it. Poorly.
-- from Karl M. Hegbloom .signature
unknown
2004-12-10 17:44:40 UTC
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Post by unknown
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Post by unknown
Forse il movimento Free Software stia vivendo una specie di crisi di adolescenza,
con tutto cio' che consegue, in particolare dato il confronto con il crescente
successo della pragmatica dell'Open Source.
Io ho il sospetto che sia l'esatto contrario, e cioè che i nodi
dell'"OpenSource" stiano venendo al pettine.
Puo' darsi. Non vorrei che si fosse inteso cio' che ho detto nel
senso che tutte le crisi di crescita, nella fase del passaggio
all'eta' adulta, si risolvono a scapito dei principi e degli ideali.
Puo' benissimo darsi, come suggerisci tu, che a scontarla di piu'
sia invece la parte pragmatica. Non lo escludo, ma, non so perche', mi
viene in mente il mercato dell'arte, in cui a guadagnare e a decidere
chi guadagna non sono certo gli artisti, a parte i pochi vivi famosi,
ma i mercanti e gli eredi di quelli famosi e morti. Non so fino a
quanto il paragone possa tenere, non ci tengo a difenderlo, e'
solo un'immagine.
[...]
Post by unknown
Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?
Secondo me no, senza principi etici, il software non rimane libero a
lungo e da softwareliberista credo che l'unico motivo di successo del
software OpenSource sia la sua libertà non la mera disponibilità del
codice sorgente in conto visione.
A parte che sarebbe un errore identificare OS con ispezionabilita'
del codice...
Mi sta bene la tua risposta, che spiega come ha avuto successo,
ma la mia domanda e' come puo' continuare ad averne *in un mercato*.
Questa domanda mi e' venuta ascoltando il dr.Loos di Suse che
a marzo 2004 candidamente diceva che avevano in progetto di liberare
YAST perche' gli conveniva (non so se alla fine lo hanno fatto,
mi risulta che non sia ancora GPL).
Può aver senso non liberalizzare q.sa per il periodo di tempo in cui
questo costituisce un vantaggio competitivo, nel caso specifico oramai
avevano solo gli svantaggi di una scelta semi-libera.
Sul senso evidentemente ne ha, stante il fatto che alcune aziende che
vendono distribuzioni libere stanno sul mercato, forse ha senso
domandarsi dove non ne ha, e eventualmente per quanto: le prime
applicazioni del morphing venivano pagate uno sproposito, ora esistono
soluzioni libere che lo implementano..
Post by unknown
Comunque la mia riflessione
e' stata: come possono convivere imprese che fanno le cose solo
perche' gli convengono e una community cosi' idealista?
Uno studio [Bonaccorsi/Rossi] di quelli sulle motivazioni citato
in un mio post precedente affronta il problema e conclude
che la community accetta le ditte che aderiscono alle regole
della comunita'. Ammesso che sia cosi', c'e' da aspettarsi
che questo equilibrio regga? Cosa possiamo fare per consolidarlo?
Conclude anche che per le imprese la motivazione ideale è all'ultimo
posto, mentre quella economica al primo. Ci sono motivazioni diverse
negli individui, come anche nelle imprese, questo non credo abbia mai
impedito, o impedirà, la produzione e la diffusione di SL da parte di
entrambi.
Post by unknown
Le imprese forniscono software libero perche' i clienti glielo
chiedono e perche' il costo finale per loro e' piu' basso.
Non solo: lo fanno perché la barriera all'ingresso è più bassa, visto
che non occorre fare accordi col canale per redistribuire, lo fanno
perché si fanno conoscere anche tramite la partecipazione ai progetti, e
perché tramite questi conoscono altri professionisti con cui possono
cooperare, all'interno e/o all'esterno di contratti.
Post by unknown
Perloppiu' non sanno di cosa si tratta, e se potessero chiuderlo
lo farebbero. Talvolta lo fanno pure non potendo, figuriamoci!
E' una affermazione generica, in generale vedo un discreto rispetto del
licensing, per quanto una scarsa conoscenza delle problematiche legate
alle incompatibilità tra le diverse licenze.
Post by unknown
E' passato quasi un anno da quando mi sono posto queste domande,
e francamente non sono andato molto avanti nel rispondermi.
Spero di aver contribuito con i miei 2 cents! :)

Rob Galop
unknown
2004-12-10 18:10:30 UTC
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Post by unknown
Non lo escludo, ma, non so perche', mi
viene in mente il mercato dell'arte, in cui a guadagnare e a decidere
chi guadagna non sono certo gli artisti, a parte i pochi vivi famosi,
ma i mercanti e gli eredi di quelli famosi e morti. Non so fino a
quanto il paragone possa tenere, non ci tengo a difenderlo, e'
solo un'immagine.
La tua imagine onestamente mi rimane completamente estranea, non riesco
proprio a vedere attinenze, la spieghi?
Post by unknown
Post by unknown
Post by unknown
La domada che vale la pena porsi e': il successo dell'OS puo' continuare senza
la comunita' Free Software?
Secondo me no, senza principi etici, il software non rimane libero a
lungo e da softwareliberista credo che l'unico motivo di successo del
software OpenSource sia la sua libertà non la mera disponibilità del
codice sorgente in conto visione.
A parte che sarebbe un errore identificare OS con ispezionabilita'
del codice...
Certo cheè un errore, un errore che moltissimi commettono e altri
insinuano volutamente.
Post by unknown
Mi sta bene la tua risposta, che spiega come ha avuto successo,
ma la mia domanda e' come puo' continuare ad averne *in un mercato*.
Perchè no?
Per ora gli indicatori sono che continua non vedo perchè preoccuparsi
ora di cose che non sono alla porta.
Post by unknown
Questa domanda mi e' venuta ascoltando il dr.Loos di Suse che
a marzo 2004 candidamente diceva che avevano in progetto di liberare
YAST perche' gli conveniva (non so se alla fine lo hanno fatto,
mi risulta che non sia ancora GPL).
Lo ha fatto Novell, che si deve ingraziare la comunità.
Post by unknown
Comunque la mia riflessione
e' stata: come possono convivere imprese che fanno le cose solo
perche' gli convengono e una community cosi' idealista?
Uno studio [Bonaccorsi/Rossi] di quelli sulle motivazioni citato
in un mio post precedente affronta il problema e conclude
che la community accetta le ditte che aderiscono alle regole
della comunita'. Ammesso che sia cosi', c'e' da aspettarsi
che questo equilibrio regga? Cosa possiamo fare per consolidarlo?
Ci dobbiamo preoccupare noi di consolidarlo? Io non credo che un
fenomeno sociale complesso sia pilotabile più di tanto, sono abbastanza
fatalista su questi temi.
Post by unknown
Le imprese forniscono software libero perche' i clienti glielo
chiedono e perche' il costo finale per loro e' piu' basso.
Perloppiu' non sanno di cosa si tratta, e se potessero chiuderlo
lo farebbero. Talvolta lo fanno pure non potendo, figuriamoci!
La mia teoria è che le aziende forniscono 2 tipi di servizi:

Linux a quelli "che non se lo chiedono"
Software Libero a quelli "che se lo chiedono"

Simo.
--
Simo Sorce
----------
Una scelta di liberta': Software Libero.
A choice of freedom: Free Software.
http://www.softwarelibero.it
unknown
2004-12-09 01:40:41 UTC
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Post by unknown
"no agli ideologismi si alle ideologie?"
Se si, forse su questa base potremmo andare avanti...
Per me va bene, basta che non occorra una tessera di partito. :)


Saluti, Valentina.
unknown
2004-12-09 08:40:23 UTC
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Giusto.
...per fortuna l'ideologia viene prima, molto prima e soprattutto puo' fare
a meno dei partiti per sopravvivere, vivere, moltiplicarsi.
F.
Post by unknown
Post by unknown
Forse ho la sindrome del mediatore, ma potremmo affermare di essere tutti
"no agli ideologismi si alle ideologie?"
Se si, forse su questa base potremmo andare avanti...
Per me va bene, basta che non occorra una tessera di partito. :)
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